Ciao, ciao, amico caro…
Con una così bella giornata ho inforcato il motorino e mi sono diretto verso le nostre vicine colline, giusto per smaltire quel po’ di ruggine invernale che si crea, inevitabilmente; passo da lento turista, una goduria guardare i colori della campagna e delle prime colline e odorarne i magnifici profumi; strade sufficientemente in ordine e poco traffico, il ché non guasta affatto.
Son lì, ondivago tra i miei pensieri e la strada, quando mi si affianca un motociclista anzi, un signor motociclista.
Moto nuova, luccicante come mai che la mia al confronto pare uscita dallo stalletto dei maialini, tuta in pelle bellissima, colorata, di misura perfetta, si capisce subito che è fatta su misura, con saponette laterali altezza ginocchia e, incredibile, anche all’altezza dei gomiti; rimango quasi sgomento, vabbè che sono anni che non frequento più la pista e non metto tute in pelle ma saponette all’altezza dei gomiti…boh, mai viste ma avrà avuto i suoi buoni motivi o, più probabilmente, son io che sarò rimasto un po’ indietro nell’evoluzione dei pistaioli.
Il casco di una marca che costa un mutuo con visiera a specchio perfetta, pulita che manco un moscerino ci si sarebbe potuto avvicinare senza provare vergogna.
Rimango qualche istante basito a osservarlo, tra me e me valuto al massimo livello tutto l’insieme, veramente uno spettacolo da guardare e pure da sentire, marmitta con un rumore sordo, ciccioso, proprio una goduria.
Qualche chilometro in compagnia di questo signor motociclista, sempre a fianco, si dai, siamo una bella coppia…ma come nelle favole, succede qualcosa che ti ricorda che la carrozza è una zucca, o meglio, una vasca da bagno, la mia vasca da bagno; il signor motociclista apre la visiera e con foga esclama “vasca da bagno” !!!
Ancora ancora avesse detto “bidè”, che insomma sarebbe già stata immagine con prospettive più interessanti, ma proprio vasca da bagno ? E perché mai ? Che fastidio ti da il mio motorino, povero piccolo ?
Lo guardo e dico: what ? Lui chiude la visiera, mano sul gas, apre di brutto, due metri e poi quasi si ferma ad attendermi…ah ma dillo subito che vuoi giocare, che bello, ma sì, via, facciamo due giochi; capisco che il mio motorino con vela alta modello contadino, specchietti assolutamente originali, scarico pure, non ispiri molta fiducia, comunque…una manata di gas e la ruota anteriore si alza, bello si, si, giochiamo ancora.
Il signor motociclista ha proprio voglia di giocare, mi riaffianca e apre, pochino, io anche e gli rimango a fianco; riapre, riapro, riapre ancora, riapro ancora…oppalà che succede, perché mi guardi storto, non ti va più di giocare ? Una bella serie di curve si avvicinano, si dai, giochiamo anche con queste, alla quarta curva non lo vedo più negli specchietti però sul successivo lungo rettilineo sento che apre a tutta manetta, arriva, arriva, la mia vasca da bagno, povera cucciola, mi implora di lasciarla giocare…e sia, divertiti, quattromila, cinquemila, seimila, settemila giri in un soffio, la mia vasca da bagno si sta divertendo proprio tanto, il signor motociclista un poco meno, non ce la fa proprio, poveretto, chissà che delusione, sbeffeggiato da una vasca da bagno.
Ormai tornato solo decido di fermarmi a prendere un caffè, tutte queste emozioni alla mia età mica mi daranno fastidio ? Dopo qualche minuto lo sento, arriva, il bellissimo signor motociclista; pago il caffè e mi risiedo, molto orgoglioso, sulla mia vasca da bagno; lui parcheggia, si toglie il casco, è anche un ragazzo giovane, si avvicina un po’ stralunato e sull’imbarazzato andante mi chiede: “ma che roba è ?” “Una vasca da bagno” la mia risposta; “piuttosto impara a non soffermarti sulle apparenze, essere è molto meglio di apparire; ora me ne vado, buon proseguimento, il tuo caffè è già pagato, ciao, ciao”
Con una così bella giornata ho inforcato il motorino e mi sono diretto verso le nostre vicine colline, giusto per smaltire quel po’ di ruggine invernale che si crea, inevitabilmente; passo da lento turista, una goduria guardare i colori della campagna e delle prime colline e odorarne i magnifici profumi; strade sufficientemente in ordine e poco traffico, il ché non guasta affatto.
Son lì, ondivago tra i miei pensieri e la strada, quando mi si affianca un motociclista anzi, un signor motociclista.
Moto nuova, luccicante come mai che la mia al confronto pare uscita dallo stalletto dei maialini, tuta in pelle bellissima, colorata, di misura perfetta, si capisce subito che è fatta su misura, con saponette laterali altezza ginocchia e, incredibile, anche all’altezza dei gomiti; rimango quasi sgomento, vabbè che sono anni che non frequento più la pista e non metto tute in pelle ma saponette all’altezza dei gomiti…boh, mai viste ma avrà avuto i suoi buoni motivi o, più probabilmente, son io che sarò rimasto un po’ indietro nell’evoluzione dei pistaioli.
Il casco di una marca che costa un mutuo con visiera a specchio perfetta, pulita che manco un moscerino ci si sarebbe potuto avvicinare senza provare vergogna.
Rimango qualche istante basito a osservarlo, tra me e me valuto al massimo livello tutto l’insieme, veramente uno spettacolo da guardare e pure da sentire, marmitta con un rumore sordo, ciccioso, proprio una goduria.
Qualche chilometro in compagnia di questo signor motociclista, sempre a fianco, si dai, siamo una bella coppia…ma come nelle favole, succede qualcosa che ti ricorda che la carrozza è una zucca, o meglio, una vasca da bagno, la mia vasca da bagno; il signor motociclista apre la visiera e con foga esclama “vasca da bagno” !!!
Ancora ancora avesse detto “bidè”, che insomma sarebbe già stata immagine con prospettive più interessanti, ma proprio vasca da bagno ? E perché mai ? Che fastidio ti da il mio motorino, povero piccolo ?
Lo guardo e dico: what ? Lui chiude la visiera, mano sul gas, apre di brutto, due metri e poi quasi si ferma ad attendermi…ah ma dillo subito che vuoi giocare, che bello, ma sì, via, facciamo due giochi; capisco che il mio motorino con vela alta modello contadino, specchietti assolutamente originali, scarico pure, non ispiri molta fiducia, comunque…una manata di gas e la ruota anteriore si alza, bello si, si, giochiamo ancora.
Il signor motociclista ha proprio voglia di giocare, mi riaffianca e apre, pochino, io anche e gli rimango a fianco; riapre, riapro, riapre ancora, riapro ancora…oppalà che succede, perché mi guardi storto, non ti va più di giocare ? Una bella serie di curve si avvicinano, si dai, giochiamo anche con queste, alla quarta curva non lo vedo più negli specchietti però sul successivo lungo rettilineo sento che apre a tutta manetta, arriva, arriva, la mia vasca da bagno, povera cucciola, mi implora di lasciarla giocare…e sia, divertiti, quattromila, cinquemila, seimila, settemila giri in un soffio, la mia vasca da bagno si sta divertendo proprio tanto, il signor motociclista un poco meno, non ce la fa proprio, poveretto, chissà che delusione, sbeffeggiato da una vasca da bagno.
Ormai tornato solo decido di fermarmi a prendere un caffè, tutte queste emozioni alla mia età mica mi daranno fastidio ? Dopo qualche minuto lo sento, arriva, il bellissimo signor motociclista; pago il caffè e mi risiedo, molto orgoglioso, sulla mia vasca da bagno; lui parcheggia, si toglie il casco, è anche un ragazzo giovane, si avvicina un po’ stralunato e sull’imbarazzato andante mi chiede: “ma che roba è ?” “Una vasca da bagno” la mia risposta; “piuttosto impara a non soffermarti sulle apparenze, essere è molto meglio di apparire; ora me ne vado, buon proseguimento, il tuo caffè è già pagato, ciao, ciao”
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